La moralità per il non credente

 

Abbiamo delle leggi che esigono che ci comportiamo bene e sanzioni per quando non ci conformiamo. Accettiamo questo perché se il principio della legalità fallisse, le nostre vite sarebbero molto più difficili. Non potremmo supporre, per esempio, che in genere possiamo vagare per le strade senza essere aggrediti, comprare le cose che sono quello che sembrano essere o fare pagamenti alle società d'assicurazione esigendo che le richieste d'indennizzo saranno onorate. Ha senso vivere le nostre vite come parte integrante d'una populazione che può fidarsi l'uno dell'altro

Ma agire moralmente comprende il comportamento che non sarebbe il soggetto d'alcuno sistema legale normale. Allora perché agiamo così? Se credi in Dio, è semplice - è un'esigenza assoluta. Senza un dio, comunque, c'è ancora, nella maggior parte di noi un desiderio d'agire moralmente. Perché? Allora, nella mia opinione, la moralità è avvenuta a causa della pressione evolutiva - essenzialmente è il comportamento che è necessario per permetterci d'essere una parte della società in cui viviamo e dei gruppi di persone con cui vogliamo essere socievoli - e avere i benefici che ne vengono. E il tipo di comportamento che permette la società di funzionare più facilmente a tutti i livelli. E ci piace appartenere.

Se, dunque, sono considerato come qualcuno che non mantiene le sue promesse o che ignorerò il comandamento - <non desiderare la moglie del tuo prossimo, né ...il suo bue> troverò difficile farmi degli amici. In Inghilterra, al meno, se non faccio la coda gli altri saranno molto arrabbiati con me - perché è la cosa da fare - e per noi è giusto. Ci sono delle regole specifice di gruppi particolari: p.e. come membro d'un associazione di gemellaggo ho bisogno d'una prospettiva internazionale. Ma ci sono dei gruppi che domandano la perpetrazione di azzioni che il resto di noi considerebbe come immorale o criminale. Se abito in una città svantaggiata è probabile che rubare le macchine sia il comportamento domandato se voglio appartenere a una banda. Dovro mentire alla polizia per i miei amici. Un Pashtun ha l'obbligo di vendicarsi - occhio per occhio - se qualcuno fa torto al suo onore

Per divenire una parte d'uno gruppo d'amici, comunque, ho bisogno di fare di più che non contravvenire alle regole. Se voglio essere accettato come una parte integrante del gruppo, ho bisogno d'accettare a grandi linee non solo gli standard del gruppo, ma ascoltare le sue preoccupazioni e dare una mano quando ne hanno bisogno. Ho bisogno d'agire altruisticamente. Ma come membro di questo gruppo potrei aspettarmi che gli altri agirano così verso di me. Il mio altruismo non è cosí l'altruismo nel senso più puro. Se litigassi con il gruppo, la probabilità che agirei altruisticamente verso alcuni di loro diminuirebbe sostanzialmente. Anche se non normalmente inteso nel senso di rimborsato immediatamente o nello stesso modo, il mio altruismo è nondimeno ‘l'altruismo con un fine'.

Ma questo, non è ipocrita? Sì, in un certo senso. Ma il fatto che la questione ha tale risonanza deve volere dire che ci siamo evoluti per provare antipatia per l'artificialità nelle nostre relazione e questo a sua volta vuole dire che ce n'è una ragione. E così, in fatti, forse, calcoliamo normalmente quale sarebbe la ricompensa quando agiamo per il beneficio d'un altro membro del gruppo? No. Se avessimo bisogno di farlo, la maggior parte del nostro tempo sarebbe passato molto poco efficientemente a fare quei calcoli. Ci sisamo evoluti in modo che di solito, non sembriamo essere attori che interpretano consapevolmente un ruolo, ma che hanno adottato invece il metodo Stanislavski. Non abbiamo tempo per l'ipocrisia nel trambusto della vita. È più efficiente vivere il ruolo nell'anticipazione subconscia che si bilancerà tutto. E perciò quando qualcuno ci domanda perché agivamo così, diremo correttamente, che sembrava essere la cosa giusta da fare.

La pressione d'agire come agiscono i miei pari nel gruppo, adottare il loro codice morale, è molto importante nella vita. Per alcuni, che hanno difficoltà di vedere le cose per quello sono, la pressione è forte esattamente come qualché moralità assoluta religiosa - benché può essere attinente qui di fare notare che le religioni sono in realtà grandi gruppi di persone, dei gruppi che hanno, qualche volta e con successo, domandato che i sui membri si comportassero immoralmente. Ma, se posso vedere la moralità per ciò che è, e non presumere che é data da dio, allora posso guardarla con un occhio critico e cambiare la mia moralità se il suo risultato è peggiorare le cose.

Forse le grande religioni potrebberro imparare dai non credenti ...      
                                             

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