il laicismo aggressivo
 
marzo 2012
 
 
Il portavoce di Tony Blair, Alistair Campbell ha detto una volta "We don't do God" - cioè non ci occupiamo di dio. In realta, sappiamo adesso che non era vero. Tony Blair ha fatto la sua decisione d'invadere l'Iraq sulla base in parte delle sue conversazioni con dio. Ma come principio per una costituzione, il laicismo non è insolito. Non occuparsi di dio per un governo evita molti problemi di conflitto religioso. Sappiamo che non è facile persuadere neanche due sette della stessa religione ad essere d'accordo. Dunque avere un sistema di governo che non è basato su e che non incorpora nessuna religione mi sembra giusto. Pensavo così anche quand'ero religioso. Non volevo imporre la mia religione sugli altri. Ho visto che sarebbe stato antidemocratico e controproducente per la religione vera.
 
In questo paese abbiamo una tendenza a pensare in modo un po' fumoso. Non abbiamo una costituzione scritta che da un vantaggio esplicitamente a una religione rispetto alle altre, ma i vescovi anglicani hanno il diritto di nominare 26 tra di loro vescovi alla Camera dei Lords. La nostra regina è il capo della chiesa anglicana, anche se normalmente questo non da un vantaggio ovvio agli anglicani. Infatti gli anglicani sono conosciuti per la loro mancanza di fervore religioso invece d'una volontà di fare proseliti. Allora, adesso. Ma non era così, anni fa, quando la religione, e dunque la loro versione della religione, era molto importante per la gente. A causa della loro fede i nonconformisti e i cattolici furano uccisi dalla chiesa ufficiale.
 
Ma le cose sono cambiate. Oggi, anche la parola cristiano vuol dire semplicemente morale e la frequentazione della chiesa è al minimo. Che vuole dire forse che oggi sarebbe il momento ideale d'abolire tutti vantaggi attuali o potenziali della religione dello stato. Fare la rottura ora dovrebbe essere più facile. Ma evidentemente ho torto. Suggerire qualcosa che è normale in altri paesi democratici è visto come un attacco alla religione in tutte le sue forme, un assalto dagli atei al concetto di quello che vuol' dire d'essere britannico, invece d'un desiderio d'avere un paese in cui non c'è un vantaggio per nessuna parte della società.
 
I cristiani di ogni sapore, e anche i musulmani nella persona di Baroness Warsi, il vice presidente del partito conservatore, in un discorso quand'è andata a trovare il papa l'altro giorno, si lamentavano del 'laicismo aggressivo' - senza vedendo l'ironia dell'espressione per un gruppo di persone conosciute per il loro proselitismo aggressivo a traverso i secoli. Affermano che questo paese è un paese cristiano, che dobbiamo riconoscere questo fatto ed essere grati alla chiesa per il suo ruolo nella nostra educazione come nazione. Dicono che la religione promuove la pace, la tolleranza e la comprensione tra la gente. Asseriscono che la nostra legge, i nostri principi morali e la nostra cultura derivano dal nostro cristianesimo. Insomma tutto ciò che ci rende ciò che siamo, la nostra identità nazionale, la dobbiamo alla religione cristiana.
 
Ma mi sembra che questo sia una visione distorta della storia perché, sicuramente, non possiamo dire che la legge o la moralità di ieri, la legge e moralità cristiana, sarebbero accettabili oggi. Avremmo ancora la schiavitù, qualcosa d'autorizzato dal vecchio testamento e praticata a traverso i secoli dalla chiesa. Avremmo ancora la pena di morte per una moltitudine di delitti e anche reati, una situazione incoraggiata dalla chiesa durante molti secoli. Avremmo la legge contro l'omosessualità. Nel 1300, la legge diceva che la pena per l'omosessualità era d'essere bruciato sul rogo. Era solo nel 1861 che è diventato un crimine non capitale e abbiamo dovuto aspettare fino a questo millennio per l'uguaglianza davanti alla legge secolare, anche se non secondo la legge canonica. È ancora un peccato mortale per i cattolici.
 
Ma le arti? Si, evidentemente ci sono molti quadri che descrivono gli eventi ricordati nella Bibbia. Ci sono tra loro delle pitture più importanti del mondo. Ma come sappiamo bene, l'arte segue i denari: spesso la faccia d'un personaggio religioso in un quadro è quella dello sponsor. E ci sono molte opere d'arte importantissime di ogni tipo che non sono dipendenti da nessuna religione e che erano considerate all'epoca scandalose dalla chiesa. La scienza? Non ho mai visto un suggerimento che la religione sia la fonte del progresso scientifico incredibile degli ultimi 4 secoli, che ha influenzato e ha beneficiato le nostre vite così tanto.
 
Che cosa vuol dire dunque, non che dovremmo essere riconoscenti al cristianesimo per la sua formazione del nostro carattere nazionale, ma che dovremmo ringraziare l'umanità dei nostri predecessori, che hanno fatto diminuire l'effetto pernicioso della religione dogmatica. Perché è la nostra umanità, il nostro senso d'empatia, che ha superato l'inflessibilità delle regole della religione e che ci ha dato la motivazione per non seguire più i suoi precetti dottrinari e ingiusti.
 
Nella misura in cui la chiesa adesso è così diversa dai predecessori, la chiesa dovrebbe ringraziare quest'umanità, vista nella riluttanza della gente ordinaria a prendere troppo sul serio i suoi comandamenti dogmatici. In realtà, quest'umanità ha fatto la chiesa rendersi conto dei propri sbagli, dopo molti secoli, e è riuscita a creare una religione meno aggressiva, anche se ancora irrazionale. Il cristianesimo non ha definito la società, dunque, ma la società ha ridefinito la religione.
 
                       

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