Essere adulto  
     
 
  

Il Presidente Biden, adesso ottantenne, parlando della possibilità di candidarsi alle prossime elezioni presidenziali del 2024, ha detto di non sentirsi diverso da quando aveva 50 anni. Vedremo cosa ne pensa la moglie Jill della sua campagna elettorale per altri quattro anni di mandato. Come diciamo spesso, però, quando siamo in modalità auto-illusione, "l'età è solo un numero". In realtà, per gran parte della nostra vita, l'età è solo un numero: da un anno all'altro non sembra cambiare molto. Ci rendiamo conto del tempo che passa solo quando riceviamo i biglietti di auguri che ci ricordano (spesso in modo sgarbato) un'altra pietra miliare superata.

Ma quando passiamo da bambini, ad adolescenti e poi ad adulti, in teoria diventiamo più, beh, "adulti", più maturi. Ma che vuole dire ‘adulto’; come definire questa fase della nostra vita? Come qualcuno che ha avuto una carriera, che ha una macchina, vari elettrodomestici, una casa (e una moglie), suppongo di attirare inevitabilmente l'etichetta di "adulto".

Non credo però che questi criteri siano l'ultima parola. Si potrebbe anche sostenere che essere adulto significa gestire le proprie emozioni. Da piccoli urliamo o generalemente facciamo una scena per esprimere il nostro malcontento. Non abbiamo altro modo per comunicare.

Con l'avanzare dell'età, comunque la società ci chiede di sviluppare mezzi più sofisticati per gestire i nostri sentimenti. Sembra che una "intelligenza emotiva" riconoscibile inizi a comparire intorno ai 4 anni e si sviluppi a ritmi (molto) diversi nelle varie persone.

Tuttavia, non esiste un consenso scientifico sul momento in cui l'intelligenza emotiva smette di svilupparsi, se mai lo fa. E alcuni sembrano non svilupparla mai veramente. I criminali tendono a far parte di questa categoria e quindi, in questo senso, non sono mai diventati veramente adulti. Adesso, nelle carceri esistono programmi che possono avere un effetto importante sullo sviluppo psicologico dei detenuti: magari ci fossero gli investimenti dai politici necessari per renderli più disponibili. Ah si, i politici... Matt Hancock a parte, molti di loro dimostrano una forma di maturità, anche se in modo inconsistente, ma ce ne sono tanti che sono ancora bambini nella loro reazione emotiva alla vita. Narcisismo e bullismo non sono esattamente insoliti in quel mondo. E no, non sto pensando solo a Trump.

Temo che il problema esista anche molto più vicino a noi. È abbastanza ovvio che il penultimo Primo Ministro è un bambino in abiti maschili mal adattati. La sua intelligenza emotiva si avvicina a quella di un ragazzino. Liz Truss è stata capace di cambiare idea su cose importanti, come il partito politico a cui appartenere o la Brexit, quando ciò faceva comodo ai suoi interessi personali.

Tuttavia, il libro "Britannia Unchained", che ha scritto nel 2012 con Kwasi Kwarteng, Priti Patel e Dominic Raab, su come gestire l'economia, si è dimostrato una costante. Ha continuato a sostenerlo a dispetto di tutte le prove, proprio come un bambino petulante.

Naturalmente non è sola. Gli abitanti di 55 Tufton Street, che l'hanno incoraggiata in tutto questo, sono afflitti dalla stessa malattia. Molti a destra continuano a mormorare che il bilancio fallito era la soluzione necessaria, ma che è stato attuato un po' troppo in fretta. Il rifiuto di "cambiare idea quando i fatti cambiano" non è forse un indicatore certo di follia, ma è certamente un segno di immaturità.

Abbiamo adesso, però, l'impressione che gli adulti siano di nuovo al comando. C'è comunque qualcos'altro che sta accadendo sullo sfondo e che non è scomparso nonostante il cambio di Primo Ministro. Si tratta dello Stato di diritto. L'antica carica di Lord Chancellor, in passato il vice del re, era occupata da personaggi come Sir Thomas Moore e altri luminari del nostro passato. Ci sono stati anche personaggi meno attraenti, ma in epoca vittoriana la situazione si è stabilizzata. La carica è stata ricoperta da una serie di eminenti avvocati, cosa che è continuata fino alla prima parte di questo secolo.

Il ruolo del Lord Chancellor era quello di fornire consulenza legale al governo, non nel senso quotidiano, ma quando si trattava di decisioni importanti. Era lui che impediva ai governi di intraprendere azioni che erano eccessivamente rischiose. Il suo compito era quello di essere l'adulto nella stanza. E poi c'erano i funzionari della legge, con ruoli simili, l'Attorney General e il Solicitor General, sempre in tempi passati rispettati avvocati.

Nel 2004, però, la legge è cambiata e ci sono stati invece personaggi come Dominic Raab e Liz Truss come Lord Chancellor e Suella Braverman come Attorney General. Liz Truss (un non avvocato) era Lord Chancellor quando l'Express ha pubblicato il titolo "Nemici del popolo" sopra le foto dei giudici della Corte d'Appello – i giudici che hanno dichiarato che il Parlamento doveva essere consultato prima di poter avviare la Brexit. Ovviamente una decisione antidemocratica! Liz non ha detto nulla nonostante la sua responsibilità verso il giudiziario. E Raab, ora di nuovo Lord Chancellor, vuole indebolire la legge sui diritti umani.

Come spiegato in un recente intervento di Murray Hunt, direttore del Bingham Centre for the Rule of Law, una decisione presa quando Suella era Attorney General può essere considerata oggi estremamente importante. Il riferimento nel Codice ministeriale al dovere dei ministri di rispettare il diritto internazionale è stato eliminato - comodo se non si vuole rispettare i trattati internazionali.

I ministri continuano ad avere il dovere generale di rispettare la legge ma, con una mossa molto significativa che non ha ricevuto alcun controllo parlamentare, Suella ha emanato una nuova guida per gli avvocati del governo sul "rischio legale". L'intento era quello di allentare i vincoli legali per i ministri che avevano fretta, quelli che volevano bypassare il Parlamento e il processo democratico.

L'ex Attorney General riteneva che gli avvocati del governo fossero troppo avversi al rischio quando consigliavano i ministri sul rischio legale. Il cambiamento cruciale rispetto alla precedente guida (2015) riguarda il modo in cui la consulenza legale sul rischio legale deve essere presentata dagli avvocati ai loro padroni politici. Deve essere presentata in modo che non venga ‘percepita come un ostacolo’ a una politica o a una linea d'azione proposta.

Nel passato era normale indicare la percentuale di probabilità di successo di un'azione legale contro la politica che il governo voleva adottare. Ora, grazie a Suella, anche se c'è un alto rischio di successo d’un ricorso legale, gli avvocati non solo possono, ma devono consigliare che esiste una base legale sufficiente per procedere. Solo se non c'è assolutamente alcun argomento legale rispettabile che possa essere presentato a un tribunale in difesa dell'azione che il ministro vuole intraprendere, gli avvocati del governo dovrebbero consigliare che l'azione proposta è illegale.

Il governo è diventato un giocatore d'azzardo che usa il denaro dei contribuenti per fare le sue scommesse – normalmente contro di noi.

Per coloro che desiderano mantenere il governo sulla retta via, ciò significa un numero ancora maggiore di ricorsi ai tribunali, ricorsi che dovrebbero essere una rarità per un governo che si impegna a rispettare lo Stato di diritto. Ora stanno diventando molto più comuni.

Le conseguenze di questo cambiamento di approccio sono visibili anche nella controversia sul centro di trattamento dei richiedenti asilo di Manston. Suella, ora Ministro degli Interni, ha negato di aver "ignorato il parere legale" dei funzionari secondo cui avrebbe agito illegalmente se non avesse approvato una sistemazione alternativa per ridurre il sovraffollamento del centro.

Ha potuto farlo perché, secondo i termini della sua stessa Guida, avrebbe avuto una "base legale sufficiente" per intraprendere quella strada - anche se gli avvocati del dipartimento le avessero consigliato che c'era un'alta probabilità (più del 70%) di successo di un ricorso legale.

Sia il Primo Ministro che il Chancellor of the Exchequer hanno riconosciuto che ripristinare la nostra credibilità economica dopo Johnson e Truss significa ricostruire la fiducia nelle istituzioni e negli attori politici del Regno Unito.

Data l'importanza dello Stato di diritto per la credibilità economica, questo dovrebbe sicuramente includere il ripristino della fiducia nel Regno Unito come nazione che lo rispetta.

Ci sono molte cose da fare, ma ripristinare il riferimento esplicito al diritto internazionale nel Codice Ministeriale e ritornare alla precedente Guida del Dipartimento Legale del Governo sul rischio legale sarebbe un buon inizio. Senza di ciò, il nuovo governo continuerà a infliggersi un danno economico. Il danno già fatto dai loro predecessori alla reputazione internazionale del Regno Unito continuerà.

19 novembre 2022


Paul Buckingham


 
 

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